Emergenza carceri in Lombardia: Licata (Iv) porta in Consiglio il caso Miogni e l’esempio di Don David nel carcere di Busto.

Tratto da Varese7press.it

La situazione delle carceri lombarde è sempre più grave: il sovraffollamento, la carenza di personale e le strutture fatiscenti sono solo alcune delle gravi criticità che affliggono il sistema penitenziario regionale, minando il ruolo rieducativo delle carceri e generando condizioni lavorative  molto precarie per la polizia penitenziaria e tutto il personale”, così Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva, intervenuto in aula questa mattina nel Consiglio Regionale dedicato all’emergenza carceri.

Licata ha portato in aula proprio l’esempio del carcere di Varese: “Il carcere dei Miogni dispone di una struttura vetusta, risalente al 1893, dichiarata in dismissione già nel 2001 e che oggi continua ad ospitare molti più detenuti della propria capacità, in condizioni igieniche e ambientali a dir poco problematiche. Solo nel 2017, grazie all’intervento dell’onorevole Maria Chiara Gadda, sono state installate le docce, ma tuttora in alcune di esse manca l’acqua calda”.

Continua Licata: “Bisogna dire grazie alla polizia penitenziaria e a tutto il personale carcerario, che, spesso in condizioni proibitive, riescono a far funzionare queste strutture, ma a prezzo di turni massacranti e sovente senza poter garantire pienamente la funzione rieducativa del carcere. Il tema riguarda sia lo Stato che la Regione, per questo Regione Lombardia deve esercitare la giusta pressione sul Governo, ma deve anche assumersi le proprie responsabilità, soprattutto nell’accompagnamento sociale, nella formazione professionale e nell’inclusione lavorativa dei detenuti”.

Il Consiglio si è concluso con l’approvazione di un documento condiviso tra maggioranza e opposizione che impegna Governo e Giunta Regionale ad intraprendere azioni concrete a favore delle carceri lombarde, tra queste più percorsi di formazione e inserimento sociale, nuovi fondi per le assunzioni e specifiche indennità per i sanitari che operano nelle carceri.

In conclusione del suo intervento Licata ha citato l’esempio virtuoso di Don David Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio: “Don David con grande ed encomiabile sforzo riesce a promuovere il reinserimento lavorativo dei detenuti grazie alla sua associazione La Valle di Ezechiele, costituendo in quel caso l’anello mancante tra la carcerazione ed il reinserimento sociale: in quest’aula abbiamo molto da imparare dall’esperienza di Don David. Adesso raccogliamo la sfida di fare che i Don David in Lombardia e in Italia possano continuare il proprio lavoro di affiancamento e sostegno, senza doversi di fatto sostituire alle Istituzioni, come è oggi”.

La commissione regionale Sanità archivia la petizione da 13mila firme sull’ospedale di Gallarate.

Protesta l’opposizione, Ferrazzi (misto): «Incomprensibile». Licata (Italia Viva): «Occasione persa».

Ad aprile la commissione regionale Sanità aveva discusso della petizione sull’ospedale sottoscritta da 13mila cittadini di Gallarate e dintorni.
Oggi ne è stata votata l’archiviazione, tra le proteste dei consiglieri varesini d’opposizione.

Luca Ferrazzi, esponente gallaratese del gruppo misto al Pirellone ricorda che il testo chiedeva «garanzie sul mantenimento di servizi territoriali efficienti e sicuri» presso l’ospedale Sant’Antonio Abate. In attesa della realizzazione del nuovo noscomio di Busto e Gallarate.
Tra l’altro, aggiunge Ferrazzi in una nota, non è stata accolta la sua proposta di audizione del direttore generale dell’Asst Valle Olona «che avrebbe potuto spiegare in modo trasparente i programmi dei prossimi anni prima della realizzazione del nuovo ospedale».

«Incomprensibile e inqualificabile», per Ferrazzi, «l’atteggiamento della maggioranza». Il consigliere di opposizione ricorda anche la bocciatura della mozione da lui recentemente presentata e discussa a Palazzo Pirelli «dove si chiedeva che il mantenimento delle funzioni sanitarie non fosse residuale rispetto alla rigenerazione e riqualificazione urbana dell’attuale sedime ospedaliero» (leggi qui).

Giuseppe Licata (Italia Viva) parla di «un’occasione persa di trasparenza e di condivisione di un progetto del valore di 440 milioni di euro che riguarda la salute di migliaia di cittadini».

«L’ospedale – continua Licata – non è soltanto un immobile, ma soprattutto un insieme di servizi. Anomalo che l’accordo di programma approvato non parli delle funzioni sanitarie che verranno svolte nelle strutture in realizzazione e in quelle esistenti, anche nella fase transitoria dei lavori, concentrandosi invece sugli aspetti urbanistici. Dalla petizione sarebbe potuto scaturire una nuova fase di confronto e approfondimento, soprattutto per fornire i necessari chiarimenti, chiesti a gran voce dai cittadini. Spiace molto non sia andata così». Con una “promessa”: «Insieme agli altri colleghi consiglieri, ci faremo carico di portare ancora le istanze di questi cittadini in Consiglio regionale e in commissione Sanità. Non finisce qui».

Parcheggio di attesa a Malpensa, la Lombardia prepara un tavolo contro la sosta selvaggia. Esulta Licata

Tratto da VareseNews.it

Nell’ambito di tale organismo si dovrà valutare l’efficacia della “Wait Zone” istituita da ENAC per consentire la fermata gratuita fino ad un’ora per gli automobilisti in attesa dei passeggeri in arrivo.

Approvata in aula del Consiglio regionale lombardo la mozione proposta da Giuseppe Licata (Azione Italia Viva), che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di soggetti pubblici e privati per monitorare e migliorare la sicurezza stradale nell’area dell’aeroporto della Malpensa.

Nell’ambito di tale organismo si dovrà valutare l’efficacia della “Wait Zone” istituita da ENAC per consentire la fermata gratuita fino ad un’ora per gli automobilisti in attesa dei passeggeri in arrivo.

Oggi infatti, fa notare il documento, gli automobilisti continuano ad effettuare soste in zone dove vigono divieti, determinando di fatto situazioni di pericolo nonché di difficoltà per la circolazione. Un’analisi attenta della situazione è necessaria secondo il proponente anche “considerato che le prossime Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 saranno motivo di crescita esponenziale nel transito di passeggeri e autoveicoli”.

Nel dibattito è intervenuto Samuele Astuti (PD) appoggiando il documento mentre Maira Cacucci (FdI) ha chiesto una modifica al testo, accolta dal proponente, sottolineando che la wait zone è già stata istituita seppur con scarsi risultati.
Il Sottosegretario Mauro Piazza a nome della Giunta ha espresso parere favorevole al testo modificato.

Il commento di Giuseppe Licata

“Finalmente si ragionerà su una vera soluzione del problema: con l’approvazione della mia mozione si attiverà in Regione un tavolo tecnico finalizzato all’istituzione di un idoneo parcheggio di attesa a Malpensa, a cui parteciperanno i Comuni, la Provincia di Varese, SEA e altri soggetti competenti. E’ il primo passo per arrivare ad una soluzione che metta in primo piano la sicurezza e l’immagine internazionale del più importante aeroporto lombardo, anche nella prospettiva delle prossime Olimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026”. Così Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva, autore della mozione approvata questa sera in Consiglio Regionale, con la quale la giunta Fontana si impegna ad istituire un tavolo per risolvere i problemi di viabilità intorno all’aeroporto di Malpensa, dove oggi molti automobilisti in attesa dei passeggeri sostano ai lati della superstrada e delle rampe di accesso all’aeroporto.

“Il parcheggio che SEA qualche mese fa ha destinato agli automobilisti che attendono in aeroporto l’arrivo dei passeggeri non si sta rivelando efficace – spiega Licata – è completamente inutilizzato e molti automobilisti continuano a fermarsi ai lati della superstrada, con grave pericolo per sé stessi e per gli altri. A mio parere l’area scelta è troppo distante dal Terminal 1 e non sufficientemente segnalata e pubblicizzata. Ho chiesto un tavolo di confronto, perché non è possibile che un aeroporto internazionale non abbia una zona di sosta adeguata, gratuita e sicura”.

Nel giugno scorso Licata aveva depositato in Regione una mozione chiedendo proprio la realizzazione a Malpensa di una “wait zone”, ossia un’area dove fermarsi gratuitamente senza scendere dall’auto mentre si attende l’arrivo in aereo del proprio caro. Qualche settimana dopo SEA l’aveva istituita, convertendo allo scopo un parcheggio già esistente, ma pare che la scelta dell’area non sia stata molto azzeccata. Lo ha dimostrato lo stesso Licata che, nel mese di agosto, ha effettuato un sopralluogo nei giorni da “bollino nero” dei rientri dalle vacanze: il parcheggio era deserto, mentre la superstrada era piena di auto in sosta. “Ora la Regione potrà farsi promotrice di un confronto costruttivo tra i soggetti competenti e risolvere definitivamente un problema che persiste da più di 10 anni”, conclude Licata.

La denuncia di Giuseppe Licata (Italia Viva) nel parcheggio vuoto di Malpensa

Tratto da Malpensa24.it

MALPENSA – Per constatare che la cosiddetta wait zone, il parcheggio messo a disposizione a Malpensa degli automobilisti in attesa dei passeggeri, non funziona, si è recato sul posto. Rilevando che gli utenti non ci sono, preferiscono fermarsi lungo la 336, come sempre hanno fatto con grave pericolo per loro stessi e per gli altri automobilisti che vi transitano. Insomma, una presa d’atto che a Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva, serve anche per far sapere che si sta interessando della questione. Infatti, ha inviato fotografie e comunicato stampa alle redazioni, per ribadire il mancato utilizzo del posteggio, e che, in prima persona, si attiverà a settembre presso Regione Lombardia così che possa farsene interprete con Sea, la società di gestione aeroportuale.

La sua immagine nel parcheggio deserto, contiguo ai due terminal, testimonia tristemente il fallimento del progetto. Che Licata aveva caldeggiato a suo tempo. Ora torna sul posto per sottolinearne la cruda realtà: nessuno lo usa. Quindi? Sostiene Licata: “Ho deciso di fare un sopralluogo in questi giorni di picco del numero di viaggiatori che transitano da Malpensa e quindi di loro accompagnatori. Ma ho trovato il parcheggio di attesa totalmente vuoto e contestualmente moltissime auto ferme in superstrada. Una bocciatura di fatto per l’area individuata da SEA. Nessuna volontà di polemica, ma una presa d’atto, rispettoso del complesso lavoro che svolge SEA e consapevole dell’impegno di Comuni e forze dell’ordine nel contrasto al fenomeno della sosta selvaggia. Ma agli automobilisti bisogna pur offrire una soluzione facilmente praticabile di fermata nelle immediate vicinanze dell’aeroporto, senza dover pagare un parcheggio quando non hanno alcuna necessità di scendere dall’auto. Se il parcheggio al momento individuato non assolve allo scopo che ci si è dato, bisogna individuarne un altro più facilmente fruibile”.

“Il 10 settembre in Consiglio Regionale – conclude – verrà discussa e messa ai voti la mia proposta di istituire in Regione un Tavolo che coinvolga SEA, i Comuni dell’area di Malpensa e tutti i soggetti che possono contribuire a trovare una soluzione a questo problema vecchio di anni. L’aeroporto di Malpensa è una delle porte di accesso più importanti al nostro Paese, non possiamo trascurare un tale disservizio che crea condizioni di pericolo per le persone e offre un’immagine poco edificante di una delle più importanti infrastrutture della Lombardia. Regione faccia la sua parte!”.

Comunità Energetiche, Licata: “Regione si muova, Comuni nel guado in attesa dei contributi”

Tratto da VareseNews.it

La questione sarà discussa martedì 23 luglio in Consiglio Regionale. Il consigliere di Italia Viva propone anche prestiti ai Comuni tramite Finlombarda e 1,5 milioni di euro per le CER nelle case popolari di ALER.

Domani, martedì 23 luglio, durante l’Assestamento di Bilancio in Consiglio Regionale, il Consigliere Regionale di Italia Viva, Giuseppe Licata, presenterà una richiesta cruciale: accelerare l’erogazione dei contributi per i Comuni che stanno avviando le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Licata spiega: «Le CER rappresentano una grandissima opportunità per coniugare la transizione energetica e la sostenibilità ambientale con le necessità delle famiglie e delle aziende di abbassare le bollette elettriche. Una sfida lanciata dall’Europa e che Regione Lombardia sembrava aver raccolto, prima di finire nel solito pantano di burocrazia e lungaggini. Ben 348 Comuni lombardi risulta infatti abbiano superato la selezione del bando da 20 milioni di euro pubblicato ormai due anni fa da Regione Lombardia. Ma ancora neanche un euro è arrivato nelle casse dei Comuni, che nel frattempo sono andati avanti nella progettazione delle CER, impegnandosi con imprese e cittadini».

Questo il motivo per cui il consigliere regionale ha deciso di presentare un «Ordine del Giorno che verrà discusso in Consiglio Regionale domani, nel corso dell’Assestamento di Bilancio, con il quale chiedo a Regione di accelerare nella effettiva erogazione delle risorse. Faccio inoltre due importanti proposte che derivano dal dialogo con i Comuni: erogare attraverso Finlombarda dei prestiti ai Comuni per sostenerne i costi di realizzazione della CER e stanziare 1 milione e mezzo di euro per promuovere la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili nelle case popolari di proprietà di ALER, per aiutare fasce fragili della popolazione ad abbassare le bollette contribuendo anche alla tutela ambientale. Spero che la maggioranza di centro destra accolga queste proposte, ma soprattutto cambi marcia nel sostegno ai Comuni a favore dell’ambiente e dei cittadini».

Insediamenti logistici, Licata (Italia Viva): «Centro-destra superficiale, legge parli anche di diritti e sicurezza sul lavoro»

Tratto da VareseNoi.it

Il consigliere regionale: «Tempi di approvazione troppo stretti dettati dalla maggioranza, c’è il rischio di una certa grossolanità su aspetti rilevanti, sul piano urbanistico e sociale».

“La nuova legge che disciplinerà gli insediamenti logistici sul piano urbanistico dovrà parlare anche di salari equi, tutela della salute, sicurezza sul lavoro, welfare aziendale e, più in generale, di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Spiace che la destra in Regione abbia imposto tempi troppo stretti all’iter di questa legge, sottovalutando la complessità della tematica e i contributi che possono arrivare dalle opposizioni”, così Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva e membro della Commissione Territorio, nella quale oggi è stata discussa la proposta di legge regionale sugli insediamenti logistici.

Continua Licata: “I colossi della logistica, come Amazon per intenderci, stanno prendendo sempre più spazio nella nostra quotidianità, offrendoci servizi di consegna sempre più efficienti. Ma l’altra faccia della medaglia sono le grandi porzioni di territorio occupate dagli insediamenti e sovente le condizioni di lavoro pessime riservate a chi opera in questo settore. Per questo gli interventi del mio Gruppo durante l’iter di approvazione della legge si sono concentrati, e lo saranno fino al passaggio in aula, sulla necessità di approfondire maggiormente tutte le dimensioni del tema e particolarmente quelle connesse alla dignità dei lavoratori. Peccato che Regione Lombardia, sempre lenta se non immobile su molte questioni di interesse dei lombardi, in questo caso abbia impresso tempi strettissimi all’iter di approvazione della norma, con il rischio di una certa grossolanità su aspetti rilevanti, sul piano urbanistico e sociale. Noi continueremo il nostro lavoro di miglioramento del testo, per quanto possibile, fino al passaggio della legge in Aula”.

Maltempo, Giuseppe Licata soddisfatto: “Il Consiglio regionale ha recepito lo spirito propositivo della mia richiesta”.

Tratto da VareseNews.it

Il consigliere regionale di Italia Viva soddisfatto per l’approvazione della mozione in cui si chiede al Presidente e alla Giunta regionale di attivarsi per una puntuale valutazione dei danni e per richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza.

Il consigliere regionale di Italia Viva Giuseppe Licata soddisfatto dopo l’approvazione, avvenuta nella serata di ieri, di una mozione urgente che chiede a Regione Lombardia di attivarsi al più presto a sostegno dei territori colpiti duramente dall’ondata di maltempo di pochi giorni fa. La mozione, presentata da Licata insieme ai colleghi varesini Samuele Astuti (Pd) e Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore), e firmata da altri dieci consiglieri di minoranza è stata approvata all’unanimità.

«Il Consiglio regionale ha recepito lo spirito propositivo e di attenzione al territorio della mia richiesta, che punta ad un aiuto immediato in termini di risorse, informazioni e procedure semplificate – dice Licata – In questo momento cittadini, imprese e Comuni hanno bisogno di risposte concrete. Regione si dimostri all’altezza, glie ne chiederemo presto conto».

Nella mozione si chiede al Presidente della Regione Attilio Fontana e alla Giunta regionale di attivarsi per una puntuale valutazione dei danni arrecati a infrastrutture ed edifici e di richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza, condizione che accelererà l’erogazione di risorse e aiuti. La mozione approvata chiede anche uno stanziamento immediato di fondi regionali da destinare alle aree più colpite, oltre a mantenere una comunicazione costante con gli enti locali, per mantenere informati i cittadini.

Maltempo a Varese, il consigliere regionale Licata chiede lo stato di emergenza

Tratto da VareseNews.it

Il consigliere regionale di Italia Viva ha espresso con fermezza la necessità di dichiarare lo stato di emergenza a seguito del violento nubifragio che ha colpito duramente la provincia di Varese.

Il consigliere regionale di Italia Viva, Giuseppe Licata, ha espresso con fermezza la necessità di dichiarare lo stato di emergenza a seguito del violento nubifragio che ha colpito duramente la provincia di Varese. “I Comuni e le famiglie colpite duramente dal violento nubifragio di ieri, soprattutto in provincia di Varese, hanno bisogno di risposte rapide e concrete da parte delle istituzioni. Per questo già domani in Consiglio Regionale interverrò con una mozione urgente per chiedere che venga dichiarato lo stato di emergenza, affinché vengano subito messe a disposizione risorse economiche e procedure semplificate”, ha dichiarato Licata.

La gravità della situazione è stata sottolineata dalle parole del consigliere, il quale ha evidenziato l’enorme quantità di pioggia caduta in poche ore. “Ieri in 12 ore è caduta la pioggia che normalmente cade in 2 mesi. La priorità – continua Licata – adesso è fornire assistenza alle famiglie evacuate dalle loro case e ripristinare al più presto le abitazioni e le infrastrutture rese inagibili dal maltempo. I Comuni e la Protezione Civile in queste ore stanno facendo un grandissimo lavoro, ma sono necessarie risorse straordinarie da parte di Stato e Regione e la possibilità di derogare alle norme per accorciare i tempi di intervento, tutte misure previste dallo stato di emergenza”.

Il consigliere ha inoltre messo in luce la necessità di adottare politiche preventive e di migliorare le procedure di risarcimento. “A causa del cambiamento climatico, eventi meteorologici come questo non sono più una rara eccezione. Serve attivare delle nuove politiche di prevenzione, con ingenti investimenti strutturali, e semplificare le procedure di risarcimento a danni avvenuti, lo chiedo da tempo in Regione. Ricordo che molti Comuni nel sud della provincia di Varese stanno ancora attendendo i ristori per i danni della tromba d’aria avvenuta un anno fa, e questo è inammissibile”.

Licata: «Fibromialgia malattia complessa e debilitante, la Regione che cosa fa?»

Tratto da VareseNoi.it

Il consigliere di Italia Viva ha presentato un’interrogazione discussa questa mattina nell’assise di Palazzo Pirelli per fare il punto sulle azioni messe in campo a favore delle persone affette da questa patologia. L’iniziativa arriva a seguito di «segnalazioni di cittadini non soddisfatti dei servizi».

Intervento del consigliere regionale di Italia Viva Giuseppe Licata sulla fibromialgia. L’esponente di minoranza ha presentato un’interrogazione discussa questa mattina nell’assise di Palazzo Pirelli per fare il punto sulle azioni messe in campo dalla Regione a favore delle persone affette da questa patologia.
L’iniziativa è arrivata a seguito di «segnalazioni di cittadini non soddisfatti dei servizi».

«La fibromialgia – ha ricordato Licata – è una malattia reumatica complessa e debilitante riconosciuta dall’Oms nel 1992, caratterizzata, oltre che da dolore muscoloscheletrico cronico diffuso, anche da profondo affaticamento e da altre numerose manifestazioni cliniche a carico di diversi organi e apparati».
Stando ai dati diffusi dalla Società Italiana di Reumatologia, in Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone.

Si tratta di una malattia non semplice da diagnosticare e, ha sottolineato Licata, «numerosi studi scientifici dimostrano che una precoce strategia terapeutica è in grado di modificarne il decorso».
Il consigliere di Italia Viva ha citato il decreto del ministero della Salute che nel 2022 assegnava a Regione Lombardia 854mila euro, da erogare «a seguito della comunicazione al ministero dell’individuazione dei centri regionali per la diagnosi e la cura della fibromialgia».
Nonché le delibere della giunta lombarda con cui venivano promossi «percorsi formativi per i medici di medicina generale, campagne di sensibilizzazione della popolazione e attivata una specifica commissione tecnica» e con cui veniva approvato un documento tecnico «al fine di identificare una rete regionale dei centri per la diagnosi e cura della fibromialgia».

L’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha spiegato che «sono stati definiti tre livelli assistenziali per la gestione dei casi, da lievi ai più gravi. I centri regionali per la diagnosi e la cura includono il Niguarda (centro di coordinamento), i civili di Brescia, il San Matteo di Pavia, il San Raffaele e il Galeazzi. Regione ha stanziato 850 mila euro per un progetto biennale che prevede la creazione di una rete per la gestione dei pazienti, la creazione di un board di coordinamento di tecnici con una apposita commissione. Il progetto include la realizzazione di un modello di diagnosi e presa in carico, integrazione dei centri di riferimento con la rete dei medici di famiglia, la costituzione del registro regionale per questa tipologia di paziente, la formazione di operatori e aggiornamenti periodici tra centri e di rete coordinamento».

Licata ha replicato che «questa è un’interrogazione interlocutoria per capire meglio cosa sta accadendo, perché ci sono segnalazioni di cittadini non soddisfatti dei servizi che, al momento, sono percepiti come non sufficienti rispetto alle aspettative». L’impegno è quello di analizzare la relazione redatta dal Niguarda e messa a disposizione dall’assessore: «Poi torneremo su questo tema», ha fatto sapere il consigliere varesino.

Un’area gratis dove attendere: la soluzione di Licata contro il parcheggio selvaggio sulla superstrada di Malpensa

Tratto da VareseNews.it

Il consigliere regionale di Italia Viva il 20 giugno scorso ha deciso di depositare una mozione che chiede la realizzazione al terminal 1 di una “wait zone”.

È un problema che da anni non vede soluzione, ma solo disagi nella zona intorno al Terminal 1 di Malpensa, malgrado i numerosi tavoli per gestire la situazione.

Ora la questione delle auto in coda sulla superstrada, all’esterno dell’entrata dell’aeroporto, arriva in consiglio regionale: «Tutti i giorni molti automobilisti che vanno al Terminal 1 di Malpensa a prendere un viaggiatore che arriva in aereo, non potendo fermarsi ad attendere per più di dieci minuti nell’area arrivi, pena la multa, si fermano dove è vietato e pericoloso farlo, causando rallentamenti e incidenti stradali. E con i frequenti ritardi degli aerei il problema si aggrava».

Così parla Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva e membro della Commissione Trasporti e Infrastrutture, che il 20 giugno scorso ha deciso di depositare in Regione una mozione che chiede la realizzazione a Malpensa di una “wait zone”, ossia un’area dove fermarsi gratuitamente in auto mentre si attende l’arrivo in aereo del proprio caro.

«Chi va a prendere qualcuno in aeroporto, nella maggior parte dei casi, non ha bisogno di un parcheggio dove lasciare l’auto, ma semplicemente di un’area dove fermarsi senza scendere dalla macchina e attendere l’arrivo del proprio caro. Ma al Terminal 1 di Malpensa questo è impossibile: non potendo rimanere fermi in auto per più di 10 minuti nell’area arrivi, l’unica soluzione è parcheggiare l’auto in costosi parcheggi pur volendo rimanere in macchina, alimentando un business peraltro direttamente proporzionale ai ritardi degli aerei e della consegna dei bagagli. Così, molti automobilisti decidono di fermarsi ai lati delle rampe di accesso dell’aeroporto o nelle piazzole di emergenza della superstrada, rallentando il traffico e soprattutto costituendo un pericolo per sé e per gli altri. Con la mozione presentata, chiedo a Regione Lombardia di farsi promotrice dell’istituzione di una “wait zone” a Malpensa, coinvolgendo SEA e tutti i soggetti competenti, anche semplicemente riconvertendo una porzione di parcheggi esistenti. E che se ne monitori l’effettiva efficacia in termini di risoluzione del problema delle auto ferme in superstrada».

Sul risultato della mozione, Licata è fiducioso: «Conto sia una proposta di buon senso che la Regione vorrà accogliere – ha infatti commentato – la mozione verrà messa ai voti in uno dei prossimi Consigli Regionali».