Comunità Energetiche, Licata: “Regione si muova, Comuni nel guado in attesa dei contributi”

Tratto da VareseNews.it

La questione sarà discussa martedì 23 luglio in Consiglio Regionale. Il consigliere di Italia Viva propone anche prestiti ai Comuni tramite Finlombarda e 1,5 milioni di euro per le CER nelle case popolari di ALER.

Domani, martedì 23 luglio, durante l’Assestamento di Bilancio in Consiglio Regionale, il Consigliere Regionale di Italia Viva, Giuseppe Licata, presenterà una richiesta cruciale: accelerare l’erogazione dei contributi per i Comuni che stanno avviando le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Licata spiega: «Le CER rappresentano una grandissima opportunità per coniugare la transizione energetica e la sostenibilità ambientale con le necessità delle famiglie e delle aziende di abbassare le bollette elettriche. Una sfida lanciata dall’Europa e che Regione Lombardia sembrava aver raccolto, prima di finire nel solito pantano di burocrazia e lungaggini. Ben 348 Comuni lombardi risulta infatti abbiano superato la selezione del bando da 20 milioni di euro pubblicato ormai due anni fa da Regione Lombardia. Ma ancora neanche un euro è arrivato nelle casse dei Comuni, che nel frattempo sono andati avanti nella progettazione delle CER, impegnandosi con imprese e cittadini».

Questo il motivo per cui il consigliere regionale ha deciso di presentare un «Ordine del Giorno che verrà discusso in Consiglio Regionale domani, nel corso dell’Assestamento di Bilancio, con il quale chiedo a Regione di accelerare nella effettiva erogazione delle risorse. Faccio inoltre due importanti proposte che derivano dal dialogo con i Comuni: erogare attraverso Finlombarda dei prestiti ai Comuni per sostenerne i costi di realizzazione della CER e stanziare 1 milione e mezzo di euro per promuovere la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili nelle case popolari di proprietà di ALER, per aiutare fasce fragili della popolazione ad abbassare le bollette contribuendo anche alla tutela ambientale. Spero che la maggioranza di centro destra accolga queste proposte, ma soprattutto cambi marcia nel sostegno ai Comuni a favore dell’ambiente e dei cittadini».

Insediamenti logistici, Licata (Italia Viva): «Centro-destra superficiale, legge parli anche di diritti e sicurezza sul lavoro»

Tratto da VareseNoi.it

Il consigliere regionale: «Tempi di approvazione troppo stretti dettati dalla maggioranza, c’è il rischio di una certa grossolanità su aspetti rilevanti, sul piano urbanistico e sociale».

“La nuova legge che disciplinerà gli insediamenti logistici sul piano urbanistico dovrà parlare anche di salari equi, tutela della salute, sicurezza sul lavoro, welfare aziendale e, più in generale, di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Spiace che la destra in Regione abbia imposto tempi troppo stretti all’iter di questa legge, sottovalutando la complessità della tematica e i contributi che possono arrivare dalle opposizioni”, così Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva e membro della Commissione Territorio, nella quale oggi è stata discussa la proposta di legge regionale sugli insediamenti logistici.

Continua Licata: “I colossi della logistica, come Amazon per intenderci, stanno prendendo sempre più spazio nella nostra quotidianità, offrendoci servizi di consegna sempre più efficienti. Ma l’altra faccia della medaglia sono le grandi porzioni di territorio occupate dagli insediamenti e sovente le condizioni di lavoro pessime riservate a chi opera in questo settore. Per questo gli interventi del mio Gruppo durante l’iter di approvazione della legge si sono concentrati, e lo saranno fino al passaggio in aula, sulla necessità di approfondire maggiormente tutte le dimensioni del tema e particolarmente quelle connesse alla dignità dei lavoratori. Peccato che Regione Lombardia, sempre lenta se non immobile su molte questioni di interesse dei lombardi, in questo caso abbia impresso tempi strettissimi all’iter di approvazione della norma, con il rischio di una certa grossolanità su aspetti rilevanti, sul piano urbanistico e sociale. Noi continueremo il nostro lavoro di miglioramento del testo, per quanto possibile, fino al passaggio della legge in Aula”.

Maltempo, Giuseppe Licata soddisfatto: “Il Consiglio regionale ha recepito lo spirito propositivo della mia richiesta”.

Tratto da VareseNews.it

Il consigliere regionale di Italia Viva soddisfatto per l’approvazione della mozione in cui si chiede al Presidente e alla Giunta regionale di attivarsi per una puntuale valutazione dei danni e per richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza.

Il consigliere regionale di Italia Viva Giuseppe Licata soddisfatto dopo l’approvazione, avvenuta nella serata di ieri, di una mozione urgente che chiede a Regione Lombardia di attivarsi al più presto a sostegno dei territori colpiti duramente dall’ondata di maltempo di pochi giorni fa. La mozione, presentata da Licata insieme ai colleghi varesini Samuele Astuti (Pd) e Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore), e firmata da altri dieci consiglieri di minoranza è stata approvata all’unanimità.

«Il Consiglio regionale ha recepito lo spirito propositivo e di attenzione al territorio della mia richiesta, che punta ad un aiuto immediato in termini di risorse, informazioni e procedure semplificate – dice Licata – In questo momento cittadini, imprese e Comuni hanno bisogno di risposte concrete. Regione si dimostri all’altezza, glie ne chiederemo presto conto».

Nella mozione si chiede al Presidente della Regione Attilio Fontana e alla Giunta regionale di attivarsi per una puntuale valutazione dei danni arrecati a infrastrutture ed edifici e di richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza, condizione che accelererà l’erogazione di risorse e aiuti. La mozione approvata chiede anche uno stanziamento immediato di fondi regionali da destinare alle aree più colpite, oltre a mantenere una comunicazione costante con gli enti locali, per mantenere informati i cittadini.

Maltempo a Varese, il consigliere regionale Licata chiede lo stato di emergenza

Tratto da VareseNews.it

Il consigliere regionale di Italia Viva ha espresso con fermezza la necessità di dichiarare lo stato di emergenza a seguito del violento nubifragio che ha colpito duramente la provincia di Varese.

Il consigliere regionale di Italia Viva, Giuseppe Licata, ha espresso con fermezza la necessità di dichiarare lo stato di emergenza a seguito del violento nubifragio che ha colpito duramente la provincia di Varese. “I Comuni e le famiglie colpite duramente dal violento nubifragio di ieri, soprattutto in provincia di Varese, hanno bisogno di risposte rapide e concrete da parte delle istituzioni. Per questo già domani in Consiglio Regionale interverrò con una mozione urgente per chiedere che venga dichiarato lo stato di emergenza, affinché vengano subito messe a disposizione risorse economiche e procedure semplificate”, ha dichiarato Licata.

La gravità della situazione è stata sottolineata dalle parole del consigliere, il quale ha evidenziato l’enorme quantità di pioggia caduta in poche ore. “Ieri in 12 ore è caduta la pioggia che normalmente cade in 2 mesi. La priorità – continua Licata – adesso è fornire assistenza alle famiglie evacuate dalle loro case e ripristinare al più presto le abitazioni e le infrastrutture rese inagibili dal maltempo. I Comuni e la Protezione Civile in queste ore stanno facendo un grandissimo lavoro, ma sono necessarie risorse straordinarie da parte di Stato e Regione e la possibilità di derogare alle norme per accorciare i tempi di intervento, tutte misure previste dallo stato di emergenza”.

Il consigliere ha inoltre messo in luce la necessità di adottare politiche preventive e di migliorare le procedure di risarcimento. “A causa del cambiamento climatico, eventi meteorologici come questo non sono più una rara eccezione. Serve attivare delle nuove politiche di prevenzione, con ingenti investimenti strutturali, e semplificare le procedure di risarcimento a danni avvenuti, lo chiedo da tempo in Regione. Ricordo che molti Comuni nel sud della provincia di Varese stanno ancora attendendo i ristori per i danni della tromba d’aria avvenuta un anno fa, e questo è inammissibile”.

Licata: «Fibromialgia malattia complessa e debilitante, la Regione che cosa fa?»

Tratto da VareseNoi.it

Il consigliere di Italia Viva ha presentato un’interrogazione discussa questa mattina nell’assise di Palazzo Pirelli per fare il punto sulle azioni messe in campo a favore delle persone affette da questa patologia. L’iniziativa arriva a seguito di «segnalazioni di cittadini non soddisfatti dei servizi».

Intervento del consigliere regionale di Italia Viva Giuseppe Licata sulla fibromialgia. L’esponente di minoranza ha presentato un’interrogazione discussa questa mattina nell’assise di Palazzo Pirelli per fare il punto sulle azioni messe in campo dalla Regione a favore delle persone affette da questa patologia.
L’iniziativa è arrivata a seguito di «segnalazioni di cittadini non soddisfatti dei servizi».

«La fibromialgia – ha ricordato Licata – è una malattia reumatica complessa e debilitante riconosciuta dall’Oms nel 1992, caratterizzata, oltre che da dolore muscoloscheletrico cronico diffuso, anche da profondo affaticamento e da altre numerose manifestazioni cliniche a carico di diversi organi e apparati».
Stando ai dati diffusi dalla Società Italiana di Reumatologia, in Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone.

Si tratta di una malattia non semplice da diagnosticare e, ha sottolineato Licata, «numerosi studi scientifici dimostrano che una precoce strategia terapeutica è in grado di modificarne il decorso».
Il consigliere di Italia Viva ha citato il decreto del ministero della Salute che nel 2022 assegnava a Regione Lombardia 854mila euro, da erogare «a seguito della comunicazione al ministero dell’individuazione dei centri regionali per la diagnosi e la cura della fibromialgia».
Nonché le delibere della giunta lombarda con cui venivano promossi «percorsi formativi per i medici di medicina generale, campagne di sensibilizzazione della popolazione e attivata una specifica commissione tecnica» e con cui veniva approvato un documento tecnico «al fine di identificare una rete regionale dei centri per la diagnosi e cura della fibromialgia».

L’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha spiegato che «sono stati definiti tre livelli assistenziali per la gestione dei casi, da lievi ai più gravi. I centri regionali per la diagnosi e la cura includono il Niguarda (centro di coordinamento), i civili di Brescia, il San Matteo di Pavia, il San Raffaele e il Galeazzi. Regione ha stanziato 850 mila euro per un progetto biennale che prevede la creazione di una rete per la gestione dei pazienti, la creazione di un board di coordinamento di tecnici con una apposita commissione. Il progetto include la realizzazione di un modello di diagnosi e presa in carico, integrazione dei centri di riferimento con la rete dei medici di famiglia, la costituzione del registro regionale per questa tipologia di paziente, la formazione di operatori e aggiornamenti periodici tra centri e di rete coordinamento».

Licata ha replicato che «questa è un’interrogazione interlocutoria per capire meglio cosa sta accadendo, perché ci sono segnalazioni di cittadini non soddisfatti dei servizi che, al momento, sono percepiti come non sufficienti rispetto alle aspettative». L’impegno è quello di analizzare la relazione redatta dal Niguarda e messa a disposizione dall’assessore: «Poi torneremo su questo tema», ha fatto sapere il consigliere varesino.

Un’area gratis dove attendere: la soluzione di Licata contro il parcheggio selvaggio sulla superstrada di Malpensa

Tratto da VareseNews.it

Il consigliere regionale di Italia Viva il 20 giugno scorso ha deciso di depositare una mozione che chiede la realizzazione al terminal 1 di una “wait zone”.

È un problema che da anni non vede soluzione, ma solo disagi nella zona intorno al Terminal 1 di Malpensa, malgrado i numerosi tavoli per gestire la situazione.

Ora la questione delle auto in coda sulla superstrada, all’esterno dell’entrata dell’aeroporto, arriva in consiglio regionale: «Tutti i giorni molti automobilisti che vanno al Terminal 1 di Malpensa a prendere un viaggiatore che arriva in aereo, non potendo fermarsi ad attendere per più di dieci minuti nell’area arrivi, pena la multa, si fermano dove è vietato e pericoloso farlo, causando rallentamenti e incidenti stradali. E con i frequenti ritardi degli aerei il problema si aggrava».

Così parla Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva e membro della Commissione Trasporti e Infrastrutture, che il 20 giugno scorso ha deciso di depositare in Regione una mozione che chiede la realizzazione a Malpensa di una “wait zone”, ossia un’area dove fermarsi gratuitamente in auto mentre si attende l’arrivo in aereo del proprio caro.

«Chi va a prendere qualcuno in aeroporto, nella maggior parte dei casi, non ha bisogno di un parcheggio dove lasciare l’auto, ma semplicemente di un’area dove fermarsi senza scendere dalla macchina e attendere l’arrivo del proprio caro. Ma al Terminal 1 di Malpensa questo è impossibile: non potendo rimanere fermi in auto per più di 10 minuti nell’area arrivi, l’unica soluzione è parcheggiare l’auto in costosi parcheggi pur volendo rimanere in macchina, alimentando un business peraltro direttamente proporzionale ai ritardi degli aerei e della consegna dei bagagli. Così, molti automobilisti decidono di fermarsi ai lati delle rampe di accesso dell’aeroporto o nelle piazzole di emergenza della superstrada, rallentando il traffico e soprattutto costituendo un pericolo per sé e per gli altri. Con la mozione presentata, chiedo a Regione Lombardia di farsi promotrice dell’istituzione di una “wait zone” a Malpensa, coinvolgendo SEA e tutti i soggetti competenti, anche semplicemente riconvertendo una porzione di parcheggi esistenti. E che se ne monitori l’effettiva efficacia in termini di risoluzione del problema delle auto ferme in superstrada».

Sul risultato della mozione, Licata è fiducioso: «Conto sia una proposta di buon senso che la Regione vorrà accogliere – ha infatti commentato – la mozione verrà messa ai voti in uno dei prossimi Consigli Regionali».

Licata: “Approvata mia richiesta, Regione potenzierà servizi e continuità assistenziale sull’autismo”

Tratto da VareseNews.it

Il consigliere regionale di Italia Viva: “Bene l’approvazione unanime nell’ultimo Consiglio Regionale di questa mia richiesta, che è soprattutto un grido d’aiuto di associazioni e famiglie di persone autistiche».

«La rete di servizi socio sanitari dedicata ai soggetti con disturbo dello spettro autistico dovrà essere potenziata, garantendo una presa in carico tempestiva e una vera continuità assistenziale: bene l’approvazione unanime nell’ultimo Consiglio Regionale di questa mia richiesta, che è soprattutto un grido d’aiuto di associazioni e famiglie di persone autistiche», così Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva, a margine del Consiglio Regionale dedicato al Piano Socio Sanitario lombardo.

Continua Licata: «I casi diagnosticati di persone affette da disturbo dello spettro autistico in Lombardia sono aumentati notevolmente dal 2015 ad oggi, anche grazie alle rinnovate misure diagnostiche sviluppate in campo neuroscientifico, arrivando a raggiungere circa i 1.600 nuovi casi all’anno, ovvero 134 nuove diagnosi al mese. A fronte di ciò, famiglie e associazioni continuano a segnalare le gravi carenze del sistema socio-sanitario, che dovrebbe seguire i pazienti e chi gli sta vicino. Nel mio ordine del giorno, approvato in Consiglio, ho chiesto a Regione degli impegni specifici: dal potenziamento delle UONPIA (Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza) all’attivazione del nuovo Piano Operativo Regionale sull’Autismo, ancora fermo al palo. Ma soprattutto degli interventi realmente mirati e soggettivi, secondo i singoli casi sul piano clinico e sociale. Adesso attendiamo fiduciosi che Regione dimostri sul campo questa presa di coscienza e che passi dalle parole ai fatti», conclude.

Approvata la richiesta di Licata: gli esiti degli esami saranno caricati nel Fascicolo sanitario elettronico dei donatori di sangue

Tratto da VareseNoi.it

Buona notizia per gli iscritti ad Avis. Il consigliere regionale di Italia Viva: «Una significativa innovazione nel campo della sanità digitale e della solidarietà, che diventerà standard in tutta la Lombardia».

«Con la mia proposta approvata ieri sera in Consiglio regionale, i donatori di sangue lombardi iscritti ad Avis potranno accedere agli esiti degli esami del sangue direttamente dal proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Una significativa innovazione nel campo della sanità digitale e della solidarietà, che diventerà standard in tutta la Lombardia, mentre oggi è attiva solo in alcune singole realtà».
Così Giuseppe Licata, consigliere regionale di Italia Viva e membro della commissione Sanità regionale.

Continua Licata: «In Lombardia nel 2023 sono stati registrati 261.811 donatori attivi, con un andamento delle donazioni che è rimasto stabile. Ad oggi non è automatico per i donatori trovare all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico, consultabile online, i risultati degli esami di donazione: una buona pratica incredibilmente ancora non standard per tutta la Lombardia. Gli esami di idoneità alla donazione rappresentano un’importante opportunità di monitoraggio della salute per i donatori stessi, includendo screening per HIV, HCV, epatite B e valori standard come trigliceridi ed emocromo. Fondamentale, quindi, averli disponibili nel modo più semplice ed immediato possibile. Con l’Ordine del Giorno approvato, la Regione fornirà precise indicazioni a tutte le Direzioni Sanitarie delle ASST lombarde e ai Direttori dei servizi trasfusionali, affinché si attivino rapidamente per garantire l’accesso diretto agli esiti degli esami attraverso il FSE. Saranno inoltre promosse le esperienze già avviate in alcune ASST lombarde per creare una rete di condivisione di modelli organizzativi efficaci».

«Sono soddisfatto perché questa pratica rappresenta un’importante semplificazione e agevolazione per i donatori, ma anche un incentivo a donare per tutti i cittadini, che potranno consultare i propri dati in modo rapido e sicuro, evitando lunghe attese e procedure complesse», conclude.

Funzioni sanitarie: mozione per mantenerle nelle aree ospedaliere di Busto e Gallarate

Tratto da VareseNoi.it

La richiesta, che approderà in Consiglio Regionale, porta le firme dei consiglieri Luca Ferrazzi, Samuele Astuti e Giuseppe Licata. Il primo: «Al di là di alcune dichiarazioni, non è scritto da nessuna parte che le funzioni saranno sostanziali. Poniamo la questione in vista degli Accordi di programma specifici, riguardanti i due sedimi». Sottolineatura sulla “petizione delle 13mila firme”.

Indicare in modo chiaro, nei due Accordi di programma dedicati, che le aree in cui sorgono gli attuali ospedali di Busto e Gallarate mantengano significative funzioni sanitarie anche dopo la realizzazione della nuova struttura a Beata Giuliana: è il primo impegno contenuto in una mozione che sarà trattata in Consiglio regionale. La presentano Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore), Samuele Astuti (Partito Democratico) e Giuseppe Licata (Azione Italia Viva RE). Il testo è stato sottoscritto anche da Nicolas Gallizzi (Noi moderati), Paola Pizzighini (M5S), Manfredi Palmeri (LM), Martina Sassoli (LM).

«A parole – spiega Luca Ferrazzi – è emersa a più riprese, in diversi dibattiti, la volontà di mantenere funzioni sanitarie là dove oggi sorgono i due ospedali, in strutture che diventerebbero complementari a quella nuova. Ma di scritto, per ora, non c’è nulla. Ecco, con Astuti, Licata e gli altri firmatari della mozione condivido l’obiettivo di fare chiarezza su questo punto. Pensando, ovviamente, agli Accordi di programma che, dopo quello relativo al nuovo ospedale, devono essere elaborati per le aree di Busto e Gallarate».

La mozione elenca snodi significativi nel percorso di avvicinamento all’ospedale unico, dal 2016 al passato recente. Con un riflettore puntato su dichiarazioni del direttore generale Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, nella Commissione Sanità a novembre 2023: «L’Accordo di programma (sull’ospedale unico, Ndr) non disciplina e non prevede la destinazione di utilizzo dei plessi che verranno a liberarsi […] Questo dell’utilizzo delle aree, delle strutture dei vecchi ospedali sarà oggetto di singoli accordi di programma promossi, lo abbiamo detto esplicitamente, dalle singole Amministrazioni comunali… vede in questi ospedali un possibile rafforzamento dei presidi territoriali, sia case di comunità che ospedali di comunità, che però per dovere di cronaca noi abbiamo già ipotizzato e collocato sul territorioQuello che succederà negli ex ospedali deve essere oggetto di valutazione».

Ancora, nell’Accordo di programma sull’ospedale unico si legge che, nelle aree di quelli esistenti, si possa procedere alla rigenerazione «…anche mantenendo funzioni sanitarie…». «Si dice “anche” – ragiona Ferrazzi – ce n’è abbastanza per pensare che le funzioni sanitarie da mantenere nelle aree di Busto e Gallarate potrebbero non essere necessariamente significative e risultare, invece, residuali. La mozione esprime la volontà opposta».

Il testo contiene altri due punti: la garanzia che le strutture esistenti continuino a dare adeguate risposte ai bisogni della popolazione fino all’entrata in funzione dell’ospedale a Beata Giuliana («La situazione ci preoccupa – afferma Ferrazzi – per la sofferenza degli ospedali e per i tempi necessari alla partenza del nuovo nosocomio») e la stipula di convenzioni Asst/università, così da potenziare gli organici con l’ingresso di medici specializzandi.

«La mozione – conclude Ferrazzi – non può certo essere tacciata di essere strumentale. Credo, fra l’altro, vada in una direzione che possa essere apprezzata dalle Amministrazioni comunali interessate». Considerazioni alle quali il consigliere ne aggiunge un’altra sulla nota “petizione delle 13mila firme” (vedi qui). Presentata in Commissione Sanità (e citata nella mozione sottoscritta con Astuti e Licata) sembra finita in un limbo: «Che si fa, la archiviamo? Andrebbe discussa, non farlo sarebbe come minimo irrispettoso».

Stati Uniti d’Europa a Varese a sostegno dell’Ucraina. Galimberti e Licata firmeranno l’appello

Tratto da ilBustese.it

Stati Uniti d’Europa oggi, lunedì 29 aprile, a Varese a sostegno dell’Ucraina in occasione della proiezione di “20 giorni a Mariupol“. Il Sindaco Galimberti firmerà l’appello.

«La grande istanza politica oggi sullo scenario ucraino non è la conferma o la prosecuzione degli aiuti militari – vitali – ma la crescita, l’accelerazione di questi fino a garantire all’Ucraina una reale possibilità di respingere gli invasori dal suo territorio. Non c’è pace senza libertà e la resa alla prepotenza è una pace effimera» dichiarano gli esponenti della lista Stati Uniti d’Europa, presente alle prossime elezioni europee.

«Saremo oggi, lunedì, davanti al multisala Impero a Varese dalle 18.30 per raccogliere le firme su un appello che chiede un maggiore sostegno militare all’Ucraina. Il Sindaco Davide Galimberti e il consigliere regionale Giuseppe Licata alle 19.30 ci raggiungeranno per sottoscrivere questa richiesta come già fatto da molti analisti, parlamentari ed accademici» concludono Valerio Federico, Salvino Reina, Lorenzo Cinquepalmi, Luca Perego, Leonardo Tomasello, Patrizia De Grazia e Orlando Rinaldi.