Via libera al progetto di legge per il patentino digitale in Lombardia.

Tratto da VareseNoi.it

Giuseppe Licata, consigliere regionale di Forza Italia, annuncia l’avvio del progetto di legge per il patentino digitale, grazie al supporto dell’assessore regionale all’Istruzione Simona Tironi. Il progetto mira a educare i ragazzi delle scuole medie sui rischi dell’uso scorretto dello smartphone e a contrastare fenomeni come il cyberbullismo e la dipendenza dai social. La legge coinvolgerà insegnanti, psicologi, esperti e genitori per standardizzare e diffondere il patentino digitale in tutta la Lombardia.

“Oggi ho ricevuto il via libera dall’assessore regionale all’Istruzione Simona Tironi (Forza Italia) per l’avvio del progetto di legge che istituirà il patentino digitale. Uno strumento di educazione digitale rivolto ai ragazzi e alle ragazze che frequentano le scuole medie, per contrastare fenomeni di devianza, come il cyberbullismo e la dipendenza dai social, attraverso la sensibilizzazione sui rischi di un utilizzo scorretto dello smartphone e la promozione della responsabilità e della legalità.

L’anno scorso il Consiglio Regionale aveva approvato questa mia proposta, che era però rimasta al palo quale mero indirizzo politico. Adesso invece inizia concretamente il lavoro di predisposizione della legge: un risultato importante, anche frutto del supporto a questa iniziativa da parte di tutto il gruppo regionale di Forza Italia”, così Giuseppe Licata, consigliere regionale di Forza Italia.

“In Lombardia – continua Licata – esistono già numerosi progetti di patentino digitale, particolarmente nelle scuole medie, dove, secondo i dati del Ministero della Salute, è più alta l’incidenza dei fenomeni connessi al cyberbullismo e, più in generale, al cattivo o eccessivo utilizzo dello smartphone e della rete internet.

La stesura di questa legge regionale passerà proprio dal coinvolgimento, insieme ai tecnici dell’Assessorato regionale all’Istruzione, di insegnanti, psicologi, esperti e anche genitori, al fine di raccogliere attentamente le istanze e le migliori esperienze già realizzate, con lo scopo di standardizzare e diffondere omogeneamente in Lombardia lo strumento del patentino digitale”.

“Devo un grande ringraziamento all’assessore Tironi, una delle figure più attive e preparate che ho trovato in Forza Italia dal momento della mia recente adesione al partito. Una scelta, quest’ultima, dopo la fine del Terzo Polo, che avevo motivato proprio con la volontà di essere maggiormente incisivo in Regione, realizzando progetti di bene comune come questo. Conto ne seguiranno altri”, conclude.

Scuole materne paritarie, Licata: «Finalmente Regione incrementa i fondi. Lo chiedevo da mesi»

Tratto da Varesenoi.it

Regione Lombardia incrementa i fondi alle scuole materne paritarie. Una decisione accolta positivamente da Giuseppe Licata: «Da diversi mesi chiedo di aumentare queste risorse – ricorda infatti il consigliere di Italia Viva –. Dopo tanto tempo, finalmente la Regione mi ha ascoltato e ha incrementato i contributi di 4 milioni per poter abbassare le rette e dare un servizio migliore ai bambini e ai genitori che devono conciliare gli impegni lavorativi e quelli familiari».

Il consigliere regionale varesino aggiunge in una nota che «ormai siamo abituati: la maggioranza boccia formalmente in Consiglio le nostre proposte, ma poi ne recepisce sostanzialmente i contenuti e le realizza dietro le quinte. È successo così anche questa volta, con l’aumento dei contributi destinati alle scuole materne paritarie che, con delibera di giunta approvata ieri, passano da 8 a 12 milioni di euro annuali con riferimento al 2024 e al 2025. Una richiesta che avevo ripetutamente portato in Consiglio, l’ultima volta nello scorso dicembre in sede di bilancio regionale, e che deriva dal confronto con le associazioni di rappresentanza e dall’ascolto delle famiglie» (leggi qui).

Licata sottolinea come questo «passo avanti» sia «il risultato di un lavoro di “opposizione” fatto con proposte concrete e ponderate». Ma aggiunge che «rimane ancora tanto da fare, se pensiamo che in Lombardia i posti disponibili nelle scuole dell’infanzia coprono appena il 29 per cento delle reali necessità».