Patentino digitale, stop cyberbullismo

Intervista di Barbara Zanetti su La Prealpina

Cyberbullismo: il fenomeno coinvolge soprattutto giovanissimi. Secondo dati diffusi dal Ministero della Salute, riguarda in larga parte gli 11-13enni. Ne è prigioniero e vittima una quota agghiacciante di ragazzi: il 17,2 per cento dei maschi e il 21,1 delle femmine. Un allarme «che è sempre più diffuso e preoccupa sempre di più istituzioni e politica», spiega Giuseppe Licata, consigliere regionale del gruppo consiliare “Italia Viva – Azione – Renew Europe”. Licata è primo firmatario di una mozione, votata dal consiglio regionale, che prevede l’istituzione del Patentino Digitale nelle scuole medie della Lombardia, come prima fase di sperimentazione da estendere successivamente alle superiori. In provincia di Varese, su slancio dato dal prefetto Salvatore Pasquariello, nei mesi scorsi è stato firmato il protocollo d’intesa per le buone prassi a scuola finalizzate a contrastare fenomeni di dipendenza, bullismo e bullismo. E proprio cyberbullismo e utilizzo improprio di internet e smartphone possono essere contrastati partendo dalle istituzioni educative: la scuola e le famiglie, alleate. Da qui l’idea, anche coinvolgendo altri enti e associazioni, di promuovere «il progetto del Patentino Digitale che dovrà essere innestato nelle attività scolastiche, con modalità che saranno oggetto del lavoro che si svolgerà in rete con l’Ufficio Scolastico Provinciale». E vista l’età media così bassa, per la popolazione a rischio, si parte con l’idea di istituire corsi di formazione proprio alle medie. Il Patentino non sarà una limitazione all’utilizzo di Internet, «ma una certificazione di consapevolezza per tutti i giovani che verranno coinvolti». Spiega Licata: «Penso a uno strumento di educazione digitale per ragazzi e ragazze, per contrastare fenomeni di devianza come il cyberbullismo, attraverso la diffusione delle necessarie competenze, la sensibilizzazione sui rischi di un utilizzo scorretto dello smartphone e la promozione della responsabilità e della legalità.
Sempre più giovani e giovanissimi utilizzano la rete e i dispositivi digitali, strumenti che
rappresentano una importantissima risorsa se utilizzati consapevolmente e nella giusta
misura, ad esempio per ragioni di studio, di socialità, di creatività o di svago. In caso contrario, uno smartphone nelle mani di un minore può diventare un’arma in grado di nuocere se stesso e gli altri». I rischi per i ragazzini «provengono anche dai contenuti pornografici o violenti facilmente visualizzabili su Internet, che spesso inducono a comportamenti di emulazione, discriminazione fino ad arrivare a veri e propri reati.»
Il Patentino Digitale è un riconoscimento che dovrà essere rilasciato dalla scuola agli alunni
che hanno partecipato a specifici corsi di educazione digitale e di promozione di un uso responsabile della rete, dei social e dello smartphone. In questi percorsi dovranno essere
coinvolti anche i genitori, «che sempre più frequentemente chiedono supporto per riuscire
a fronteggiare le sfide educative di questa epoca». È un progetto che in Lombardia potrà essere sviluppato con un lavoro di rete tra istituzioni, con l’Ufficio Scolastico Regionale in
prima linea e e il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni). La richiesta iniziale di
stanziare risorse per il progetto è stata ritirata in seguito alla garanzia della presenza di fondi a bilancio per progetti educativi nelle scuole. La mozione è stata dunque approvata dal consiglio regionale all’unanimità.
Barbara Zanetti